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PRIMA CASA SOGNO INTRAMONTABILE DEGLI ITALIANI.

Pubblicato da APM sopra 6 Dicembre 2016
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Per gli italiani non tramonta il sogno di comprarsi una casa, ma diminuisce l’intenzione di realizzare un restyling completo sulla propria abitazione. A dirlo è l’Istat, secondo cui a ottobre restano stabili gli orientamenti all’acquisto di un’abitazione, ma diminuiscono le intenzione di effettuare la manutenzione straordinaria.

Restano stabili gli orientamenti all’acquisto di un’abitazione (a -188) e diminuiscono le intenzioni di effettuare la manutenzione straordinaria della propria abitazione (a -143 da -139 il saldo). A renderlo noto è l’Istat con il report sulla fiducia dei consumatori e delle imprese di ottobre.

Se gli orientamenti all’acquisto di una casa sono rimasti stabili, mentre sono diminuite le intenzioni di effettuare la manutenzione straordinaria della propria abitazione, l’Istituto nazionale di statistica ha evidenziato un miglioramento delle intenzioni di acquisto dell’autovettura (a -162 da -168).

Nel complesso, l’Istat ha fatto sapere che l’indice del clima di fiducia dei consumatori, espresso in base 2010=100, a ottobre 2015 è aumentato a 116,9 da 113,0 del mese precedente. L’indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane (Iesi, Istat economic sentiment indicator) in base 2010=100, è salito passando a 107,5 da 106,1 di settembre.

Prendendo in esame la situazione personale, sono migliorati i giudizi e le attese sulla situazione economica della famiglia (a -36 da -37 e a -1 da -6, i rispettivi saldi) con un aumento al 12,6% dal 10,7% della quota di coloro che si attendono un leggero miglioramento del quadro familiare. I pareri sulle opportunità attuali di risparmio sono più favorevoli (a 141 da 135 il saldo), questo risultato è influenzato dall’aumento della quota di coloro che ritengono “certamente” opportuno risparmiare (al 69,8% dal 65,7%).

Le possibilità future di risparmio sono giudicate in diminuzione (a -42 da -36 il saldo), ciò è legato alla diminuzione della quota di intervistati che “probabilmente” effettuerebbe risparmi in futuro (al 28,8% dal 31,6%). Il saldo dei giudizi sul bilancio familiare è diminuito a -6 da -4 influenzato dalla diminuzione della quota di coloro che dichiarano di “risparmiare qualcosa” (al 18,9% dal 19,5%) e dall’aumento di quella di chi dichiara di dover “usare i risparmi” (al 20,4% dal 19,7%) per far fronte alle spese familiari.

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