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QUESTA E’ LA PRIMA COSA CHE DEVI VERIFICARE, SE STAI PER VENDERE CASA!

Pubblicato da APM sopra 27 Agosto 2019
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QUESTA E’ LA PRIMA COSA CHE DEVI VERIFICARE, SE STAI PER VENDERE CASA!

-Tratto da una storia vera, ecco cosa è successo ad Attilio e come tu, puoi evitare una brutta fine grazie ad un piccola ma preziosa verifica.-

Era Settembre 2017, appena passata l’estate dopo aver trascorso le meritate ferie al mare, Attilio prende la decisione di cambiare casa e trasferirsi dal suo appartamento di Centocelle in una villetta, appena fuori il raccordo anulare (per chi ci legge da fuori provincia siamo a Roma).

Comincia la sua ricerca su internet, spulcia letteralmente centinaia se non migliaia di annunci, da privati, agenzie e costruttori.

In pochi giorni, riesce praticamente a sapere in che via si trovano tutte le villette in vendita nella zona dove ha deciso di trasferirsi.

In poco tempo, qualche settimana, riesce a conoscere decine di agenti immobiliari e vedere un infinità di case.

Ormai sapeva a memoria ogni pregio o difetto della zona di ricerca.

Sapeva minuziosamente ogni caratteristica delle case che aveva visto sul posto e ne ricordava ogni dettaglio, mq, giardino, box auto, tutto insomma, sembrava fosse diventato davvero “un’ esperto del settore”.

Comincia a selezionare le migliori, quelle che più fanno al caso suo.

Dopo averne scelte alcune, le più interessanti, comincia a fissare una marea di appuntamenti per vederle sul posto.

Con tutte le villette in vendita, sia nuove che usate, nella zona da lui scelta, non ci mette molto per trovare quella che lo colpisce e decidere che deve essere quella la sua prossima casa.

La scelta finale ricade su una villetta a schiera, molto rifinita, di circa 120 mq con un bel giardino ad angolo (talmente grande da poterci costruire una bella piscina).

Il costo tutto sommato non era elevato, si aggirava intorno ai € 200.000,00, il limite massimo di spesa che aveva deciso di investire in questa operazione.

Ma c’era un problema…

Doveva vendere il suo appartamento a Centocelle, il suo amato bilocale che tanto gli piaceva e che tanto gli era costato a suo tempo.

Come se non bastasse gli era venuto in mente che, al momento dell’acquisto, circa sette anni prima, oltre ad averlo pagato di più di quello che poteva ricavare oggi, non aveva mai portato a termine una domanda di condono che, il precedente proprietario aveva presentato chiedendo una sanatoria per un vecchio abuso edilizio.

Già, Attilio si era scordato letteralmente di questa pratica da portare a temine.

Il guaio è, che oggi, a differenza di quando comprò lui, se non si hanno tutte le carte in regola difficilmente si potrà alienare un appartamento.

Perché questo?

Semplice, perché bisogna essere in regola sotto ogni punto di vista, da quello catastale a quello urbanistico e fiscale.

Guardando la piantina catastale infatti, Attilio si era reso conto che, la veranda che il vecchio proprietario aveva installato (senza permessi) non era disegnata sulla stessa.

Nonostante ciò, preso dalla foga e dalla voglia di avere una casa con giardino ed un minimo di indipendenza, Attilio combina un bel guaio!

Prende il blocchetto degli assegni e va a fermare la villetta che gli piaceva tanto, fa la proposta e lascia € 10.000,00 di caparra.

Nella proposta inoltre indica un tempo per il rogito finale molto stretto, Attilio, infatti,si era preso solo 4 mesi di tempo per chiudere la compravendita.

4 mesi nei quali avrebbe dovuto risolvere il problema del condono e trovare un acquirente per il suo appartamento.

Ben presto arrivò il tempo dei conti e tutti i nodi vennero al pettine.

Quando chiamò il suo geometra di fiducia e si incontrarono per perfezionare la pratica, Attilio cominciò a capire che forse aveva fatto uno sbaglio a fermare casa nuova così alla cieca.

Già, perché il suo geometra (facendo bene il suo lavoro tra l’altro) subito gli dice che 4 mesi forse erano pochi per perfezionare la sanatoria della veranda.

Messo in allarme dallo stesso geometra, Attilio si prodiga all’istante per trovare la soluzione più breve per avere la benedetta concessione in sanatoria.

Per tramite del suo tecnico fa subito un istanza all’ USCE (Ufficio Speciale Condono Edilizio) per visionare tutto il fascicolo e capire quali documenti mancassero per perfezionare la pratica.

Qui salta fuori il primo problema.

Perché?

Perché, l’USCE, dal giorno che accoglie l’istanza per visionare il fascicolo se ne prende ben 90 per dare una risposta al diretto interessato, con eventuale richiesta di documentazione da integrare per perfezionare la pratica.

A questo punto Attilio, manda il proprio geometra all’ufficio competente per velocizzare la pratica.

In genere quando ci va un tecnico all’USCE le cose si velocizzano, invece che aspettare che l’ufficio stesso risponda per posta.

Il suo geometra riesce a visionare il fascicolo della domanda di condono della veranda e riesce a capire anche dov’è il problema.

Per avere la concessione in sanatoria avrebbe dovuto presentare un certificato statico della veranda ed un collaudo.

Ovviamente erano tutte cose che il precedente proprietario avrebbe dovuto presentare e pagare lui per di più.

Fatto sta che, il povero Attilio dovette sborsare di tasca propria circa € 1.850,00 per questi due documenti.

Ma ancora non era finita lì…

Come se non bastasse aver speso tutti quei soldi, l’ USCE ancora non rilascia la sanatoria.

E già, dal momento che si presenta tutta la pratica completa il benedetto USCE si ri-prende altri 90 giorni per il rilascio del certificato di concessione in sanatoria.

Risolto il problema “tecnico” per metà, restava da risolvere un altro problema non da poco al povero Attilio, trovare un’acquirente che gli staccasse un bell’assegno per il suo appartamento, proprio come aveva fatto lui per la villetta!

Attilio si era messo l’anima in pace per la questione della sanatoria, sapeva ormai, che era solo questione di qualche mese, ciononostante il fatto di trovare un acquirente per il suo appartamento non lo faceva dormire tranquillo.

Ancor di più, pensava al fatto di dover dire a tutti quelli che andavano a vedere casa sua che mancava l’ ormai famosa concessione in sanatoria.

Si era reso conto del fatto che, oltre ad essere un problema burocratico, era un grosso problema anche per trovare un acquirente che fosse disposto ad acquistare casa.

Infatti, tutti quelli che sembravano interessati a comprare il suo appartamento si volatilizzavano letteralmente dopo aver saputo del problema urbanistico che gravava sullo stesso.

Per fortuna, con il passare dei mesi, il suo geometra riesce ad ottenere anche la concessione in sanatoria dall’USCE, quasi in contemporanea Attilio riesce a spostare il rogito finale di casa nuova così si tranquillizza un po’.

Fortunatamente per lui, trova a breve giro anche un’acquirente per l’appartamento di Centocelle, che dopo un sensibile ribasso sul prezzo finalmente riesce a vendere.

Eccoci giunti alla fine di questa angosciosa storia e pensare che, ad Attilio, sarebbe bastato seguire tutta pratica di condono dall’inizio e risolvere il problema già quando acquistò lui l’appartamento a Centocelle, per evitare tanto stress e non rischiare di perdere soldi.

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Ciao e buona vendita!

 

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